Aspettando il 22 maggio per l’uscita del n°3000 di Topolino, gli studenti dell’Università degli Studi di Salerno hanno incontrato ben quattro protagonisti: Claudio Curcio, direttore del Napoli Comicon, Valentina De Poli, direttrice di Topolino Italia, Luca Boschi, fumettista e giornalista, Blasco Pisapia, disegnatore Disney.

L’incontro è stato preceduto da una proiezione in presenza di ospiti altrettanto speciali: i bambini dell’ Istituto Comprensivo Nicodemi del comune di Fisciano. Per la loro gioia, ma anche dei più grandi presenti in sala, lo staff #Disneymood ha proposto tre cortometraggi con Topolino protagonista: “Steamboat willie” del 1928, la prima apparizione di Mickey Mouse, “The Band Concert” del 1935, il primo cartone di Topolino a colori, e “Runaway Brain” del 1995. È stato possibile, quindi, apprezzare sia l’evoluzione del personaggio che della tecnica, notando somiglianze e differenze di un cartone dal carattere sempre attuale.

L’atmosfera così creatasi ha fatto da cornice alla presentazione dell’evento, frutto della collaborazione tra il Napoli Comicon (giunto alla 15° edizione, si terrà dal 25 al 28 aprile alla Mostra d’Oltremare)e The Walt Disney Company Italia: la mostra “MAGICA DISNEY – 3000 volte Topolino”, dal 22 marzo al 26 maggio al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli.

L’attenzione si è subito rivolta alla direttrice del settimanale Valentina De Poli, il cui lavoro comincia già all’età di 19 anni. Felice di aver condiviso per anni la scrivania con gli sceneggiatori più importanti, intrecciando relazioni per apprendere il più possibile, racconta con passione del suo ruolo attuale. Essendo Topolino un settimanale, le pause non sono ammesse e la preparazione richiede, in media, un’organizzazione lunga ben cinque mesi. Motivo per cui non esistono coppie fisse di disegnatori/sceneggiatori – come, invece, accade per i fumetti Marvel, ad esempio – e, quindi, i disegnatori sono in numero superiore. Le eccezioni, quali possono essere i numeri speciali, tuttavia, non mancano. Interessante, a tal proposito, il prossimo lavoro, frutto della collaborazione con il Piccolo di Milano: aspettando lo spettacolo Odyssey di Robert Wilson, Topolino vivrà quest’ epica avventura. La chiave del successo? Il legame sempre forte con la realtà: il fumetto di Topolino è una decodifica della realtà stessa, la parodia del contemporaneo.

Per un fumettista come Luca Boschi – tra l’altro, curatore della mostra al PAN – risulta difficile dimenticare parodie memorabili che, hanno visto protagonisti grandi disegnatori come Angelo Bioletto con L’Inferno di Topolino (1949) e Pier Lorenzo De Vita con Paperino Don Chisciotte (1956), entrambi basati sulla sceneggiatura di Guido Martina. La differenza con il presente tuttavia si fa sentire: oggi esistono scuole di scrittura che insegnano le varie tecniche narrative dimenticando di fornire una conoscenza di base. Ci sono, quindi, bravissimi sceneggiatori dal punto di vista tecnico privi, però, di una forte conoscenza del Topolino agli albori. Topolino può interpretare qualsiasi cosa, ma deve sempre rimanere Topolino!

Come fare, allora, quando arriva una sceneggiatura non “ben riuscita”? La risposta è stata: “può capitare, ma bisogna comunque adempiere al proprio compito. Da tanti dettagli ti accorgi della voglia e della passione che c’è all’interno di un fumetto. Un disegnatore deve divertirsi nel mettere su una storia, nel disegnarla. E te ne accorgi subito quando questo “divertimento” c’è stato; da ogni piccolo particolare.”

Aperto il discorso sulle professionalità che ruotano intorno alla rivista, la curiosità si è spostata sul disegnatore Blasco Pisapia e sul suo percorso. Originario di Napoli, si è laureato in architettura. Disegnava le faccette di Topolino, Paperino e gli altri, negli angoli dei quaderni universitari. Prima di essere assunto ha ricevuto molte risposte negative, senza, però, mai arrendersi. La passione ti spinge ad insistere, insistere e ancora insistere! – racconta – Bisogna fare un lavoro nel quale ci si crede veramente.

Lo dimostra anche quando risponde ad una curiosità del pubblico sul motivo che lo ha spinto a scegliere di disegnare per la Disney e non i supereroi della Marvel e della Dc Comics, o i personaggi  Bonelliani, quali Dylan Dog o Tex: alla radice c’è un imprinting, al quale non ci si può sottrarre.

A conclusione dell’incontro, le proiezioni #DiseneyMood e i corti per il #DisneyLab, realizzati dagli studenti Davimus, hanno firmato con un lieto fine questa proficua giornata.

Info sui Corti:

PIEGARE LA TEMATICA

Soggetto e regia: Loris Giuseppe Nese
Cast artistico: Flavio Califano, Fortuna Imparato
Fotografia e camera: Loris Giuseppe Nese
Assistenti alla camera: Flavio Califano, Angie Avallone
Montaggio: Loris Giuseppe Nese, Flavio Califano
Colonna sonora originale: Davide Maresca
Soundtracks: “Steamboat Willie”; “Ganga Pulp” di Davide Maresca
Cantante: Fortuna Imparato
Produttori: Flavio Califano, Angie Avallone

Realizzato da “Dziga Studios” e “La Tonnara Studios”

LA DONNA E’ DONNA. ANCHE SE DISNEY

Regia: “Pupazzi e pistole” di Loris Giuseppe Nese; “La caccia” di Flavio Califano
Soggetto: Loris Giuseppe Nese
Attore: Loris Giuseppe Nese
Fotografia e camera: “Pupazzi e pistole” di Loris Giuseppe Nese; “La caccia” di Flavio Califano
Montaggio: Loris Giuseppe Nese, Flavio Califano, Angie Avallone
Soundtrack: “All’ombra di una stella” dei The Bubbles
Produttori: Loris Giuseppe Nese, Angie Avallone
Inserti: “Masculin, féminin” (1966) di Jean-Luc Godard; “The Lion King” (1994) Roger Allers e Rob Minkoff

Non dimenticate che martedì 26 marzo, alle ore 14:30, nel Laboratorio Russo il prof. Massimiliano Locanto recupererà la lezione/seminario su Fantasia, numerosi! Mi raccomando!