Terzo Seminario, Pulse on Campus nella terza giornata #DisneyMood!

Shakespeare e Disney: possiamo vederli come i più potenti creatori di sogni(?). La Prof.ssa Antonella Piazza, docente di Letteratura Inglese, ci mostra il classico Disney, The Lion King, in chiave shakespeariana, toccando punti fondamentali per la comprensione di questa lettura, passando dal creatore dei miti della modernità al creatore dei film d’animazione più amati (Walt Disney, il simbolo del sogno americano e Topolino, rappresentazione dell’americano tipico, nonché alter ego di Disney stesso).

Si parte! Il confronto è tra i drammi shakespeariani (Amleto, Macbeth, Enrico V) e la vicenda del piccolo Simba.

© Elio Di Pace

Prevalente e di grande interesse il discorso dell’ antropomorfizzazione dei personaggi che rappresentano i problemi della società coeva. I personaggi di The Lion King sono i primi protagonisti animali di un cartoon Disney. Attraverso questa storia viene rappresentato un sistema sociale retto su una gerarchia che va dal primo degli animali, il Re, a quelli che vivono ai margini della catena alimentare (un esempio tra tutti, le tre iene).

Per mantenerci sul versante Disney/Shakespeare, la prof.ssa sottolinea che Simba e Amleto (personaggio) hanno in comune un’identità privata e un’identità pubblica. Entrambi figli di Re, sono eredi al trono. Sono al tempo stesso figli, quindi giovani, “spensierati” e futuri (neanche troppo) sovrani pieni di oneri ed onori. Leggendoli in questa chiave, si evidenzia come i film della Disney, nonostante siano rivolti ad un pubblico di bambini, hanno una struttura complessa, comprensibile a fondo solo da un pubblico adulto.

Sia in The Lion King che in Amleto, viene analizzato il rapporto padri/figli, il problema dei  tradimenti e le difficoltà di un regno che deve riacquistare il suo originario e legittimo sovrano. Il buon padre della legge e del desiderio, e il padre del desiderio e dell’immediato godimento dell’oggetto, vengono, in The Lion King, rispettivamente attribuiti a Mufasa e a Scar, che possono rappresentare queste due diverse figure paterne. Sia per Simba che per Amleto è lo zio (il padre del desiderio e dell’immediato godimento, l’illegittimo)  ad usurpare il trono.

Ancora vediamo come The Lion King prende in eredità da Amleto le sfumature del noir; Amleto è infatti una sorta di detective che deve far luce sull’assassinio del padre, ed è ossessionato da un eccesso di ricordo. Al contrario Simba fugge dal ricordo e dal passato; perché il passato fa paura., e si rifugia nell’esilio. Qui, Simba si perde nell’oblio e nella spensieratezza. Ed è a questo punto che la prof.ssa ci fa notare come Simba ricordi Enrico V; libero di sperimentare i piaceri dei sensi e le parti basse del vivere. Diventato Re, però, dovrà abbandonare questo passato di bagordi, riacquisire la sua regalità e seguire le orme del padre. Il personaggio del facocero, Pumba, può essere visto come il Falstaff dell’Enrico V. Nel dramma shakespeariano il Re abbandona il passato, quindi il suo compagno di divertimenti Falstaff, per andare incontro al suo destino; al contrario in The Lion King Simba abbandona i divertimenti, ma non dimentica gli amici, Timon e Pumba, con i quali è cresciuto e ha vissuto nel periodo dell’oblio.

Ulteriore riferimento ad un personaggio shakespeariano in The Lion King è Rafiki: un vecchio e saggio mandrillo amico di Mufasa, che viene visto come il personaggio di Orazio in Amleto, testimone della tradizione. In The Lion King, infatti, Rafiki aiuterà Simba a ritrovare la sua strada, a ripercorrere il cammino che lo porterà a diventare Re.

Nel finale, il film si chiude concludendo il ciclo da cui la storia era  iniziata, ossia con il battesimo del nuovo erede, proseguendo, così, il Cerchio della Vita. Il Re Leone è, infatti, la rappresentazione del Cerchio della Vita: una natura che ciclicamente tende a ripararsi e auto-rigenerarsi dove ogni cosa ha il suo posto. E per ricollegarci a Shakespeare, la prof.ssa Piazza ci mostra che anche in Amleto c’è un riferimento alla catena alimentare nel IV Atto, scena III.

Re Ebbene, Amleto, Polonio dov’è?
Amleto A cena.
Re A cena, dove?
Amleto Non dove mangia, ma dove è mangiato;
ha tutta un’adunata intorno a sé
di politici vermi. Per la dieta
il verme è il nostro solo imperatore:
noi uomini mettiamo ad ingrassare
tutte l’altre creature della terra
per ingrassarci, e noi ingrassiamo i vermi.
Un grasso re ed un magro mendicante
non sono che due piatti,
due portate d’un unico banchetto.
Finisce tutto là.
Re Ahimè! Ahimè!
Amleto Un uomo può pescare con un verme
che s’è mangiato un re, e mangiare il pesce
che ha mangiato quel verme.
Re Che vuoi dire?
Amleto Null’altro che spiegarvi come un re
possa trovarsi ufficialmente in viaggio
nelle budella d’un povero diavolo.

Ricco di spunti e riflessioni, l’incontro/seminario di oggi ha dato modo agli studenti di guardare The Lion King con uno sguardo diverso. Come nei due precedenti seminari gli studenti hanno potuto constatare la ricerca e lo studio accurato presente in ogni classico della Disney. Pertanto anche The Lion King continua ad adattarsi perfettamente alla contemporaneità, come il bardo inglese da cui ha tratto ispirazione.

Allegato consultabile prof. ssa Antonella Piazza: Shakespeare and Disney

Sara Formisano
Maria Rossella Scarpa