Riflessioni sul programma ECoC e le candidature italiane  in attesa della selezione definitiva del 17 ottobre che aggiudicherà il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019

 Borghese

L’evento è una modalità progettuale multidimensionale e uno strumento di accelerazione a sostegno dei processi di sviluppo dei territori. Può contribuire all’elaborazione di una visione e programmazione strategica  capace di attivare percorsi funzionali a costruire o migliorare l’identità competitiva, la cultura dell’innovazione e a rafforzare, simultaneamente, la coesione sociale e il senso di appartenenza della comunità di riferimento. In tal senso, negli ultimi anni, l’esperienza del programma ECoC (Capitale Europea della Cultura) si è rivelata particolarmente significativa ed efficace in termini di legacy di lungo periodo e di impatto economico e sociale. Una forma progettuale innovativa in grado di mobilitare i potenziali di sviluppo e generare una spinta propulsiva per il rilancio e la riqualificazione dei territori su base culturale e creativa. L’Italia è stata scelta dall’Europa per il 2019 e numerose città hanno colto l’occasione per candidarsi a rappresentarla, ma solo sei di esse sono state selezionate per la fase finale:Siena, Ravenna, Perugia, Lecce, Matera e Cagliari. Il programma ECoC si presenta come un vettore dotato di un approccio metodologico che consente, di concepire e realizzare un impianto con una intelaiatura capace di mappare, combinare e tenere insieme,con la cultura come collante, in un percorso omogeneo e coerente, le diverse componenti dello sviluppo locale. Un piattaforma attraverso la quale   è possibile disegnare nuove geografie di senso  contenenti gli elementi e  le coordinate per elaborare progetti  indirizzati a favorire la partecipazione culturale attiva dei cittadini e orientare l’operato della comunità all’avvio di azioni sostenibili per il miglioramento complessivo della qualità della vita negli ambienti urbani e nei territori.

La cultura, nella sostanza, viene considerata come fattore e agente primario all’interno della catena di generazione del valore sociale ed economico. Una chiave di lettura per interpretare in modo innovativo il rapporto tra cultura, sviluppo  e comunità e tradurlo in una “value proposition“ per i nostri territori ed il loro sistema di offerta. Una fondamentale opportunità per ripensare, in una dimensione europea , le città e il loro tessuto connettivo con uno sguardo che contenga indicatori e coordinate per esplorare nuovi tracciati e delineare una diversa e dinamica prospettiva di crescita orientata all’innovazione sociale ed alla cooperazione. Un grande laboratorio di progettazione integrata e di partecipazione attiva si è, quindi, aperto nel nostro paese. Quando,a metà ottobre 2014, verrà designata ufficialmente dall’Europa la citta italiana  Capitale Europea della Cultura sarà fondamentale  fare l’analisi comparata dei contenuti dei  bid books (dossiers) di candidatura,per capire come ognuna delle città candidate avrà interpretato il modello ECoC  attraverso il percorso e i processi predisposti per attuarlo. La grande sfida consisterà ,però, aldilà della città che si aggiucherà il titolo, in uno sforzo comune da parte  delle  altre  candidate  indirizzato   a non disperdere il grande patrimonio di conoscenze e di esperienze portato  avanti,da ognuna di esse,  con uno straordinario lavoro. Per non compromettere l’identità futura dei territori e le comunità coinvolte, sarà quindi prioritario, seppure con minori risorse a disposizione ,dare continuità, all’attuazione dei programmi e non perdere lo slancio delle nuove visioni e strategie in essi avviate. Sarebbe  auspicale,inoltre,la creazione,da parte delle candidate di una piattaforma di cooperazione,in cui riversare e condividere ,con altri territori e città,i contenuti dell’esperienza ECoC. Una modalità per trasferire competenze  e promuovere, lo sviluppo di modelli,  strategie e politiche culturali innovative, di cui il nostro paese ha una estrema necessità se vuole,realmente, cambiare paradigma e riprendere a progredire socialmente ed economicamente.