Riprende l’iniziativa di Creactivitas Creative Xover , finalizzata allo scambio culturale con altre realtà europee che si occupano di industrie creative. Il secondo appuntamento si è svolto martedì 16 Aprile nell’aula 9 della facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Salerno, in compagnia di Bas Ernst, addetto agli affari culturali all’ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma.

L’incontro si è articolato secondo tre fasi: la prima in cui è stato presentato il progetto del laboratorio Creactivitas, mostrando all’ospite tutte le attività svolte dal team di studenti dal 2011 ad oggi; la seconda in cui Bas Ernst ha illustrato le attività che l’Olanda promuove per le industrie culturali e creative; la terza che ha visto uno scambio di opinioni tra l’ospite e gli studenti che hanno preso parte all’incontro.

Bas Ernst ha iniziato col presentare il contesto olandese attraverso i suoi simboli: il polo museale del Rijksmuseum che ha riaperto recentemente; il design contemporaneo; Iris Van Herpen e le sue sperimentazione nel campo dell’alta moda (particolare attenzione rivolta al corpo in movimento); la condizione geografica poco favorevole, essendo metà del territorio sotto il livello del mare; il modello Polder che con un sistema di dighe prova a risolvere questo problema rendendo coltivabile ampie distese di terre; la legalizzazione del consumo di droghe leggere fino a 5gr dal 1970, pur restando illegale la produzione e la vendita delle stesse; la legalizzazione dei matrimoni omosessuali dal 2001 e quella dell’eutanasia dal 2002.

Il settore delle industrie creative è uno di quelli in cui lo Stato olandese investe maggiormente e Bas Ernst lo dimostra presentandoci dati ufficiali inerenti ai fondi per le politiche culturali: 800 milioni di euro investiti dallo Stato, 2,2 miliardi dalle province e dai comuni e 300 milioni dai privati. Nonostante questi dati molto importanti il settore sta attraversando un periodo difficile a causa della crisi e del precedente governo.

Lo Stato investe nelle infrastrutture di base, una settantina di musei di valenza nazionale e internazionale, stanzia finanziamenti per le discipline artistiche tramite fondi indipendenti. Precedentemente c’erano più fondi e meno soggetti, oggi si presenta una situazione praticamente inversa.

I tre settori in cui la politica culturale olandese dal 2009 al 2012 – Dutch DFA – ha investito maggiormente (12 milioni di euro in quattro anni) sono stati quello del design, della moda e dell’architettura attraverso la collaborazione con quattro paesi (India, Cina, Germania, Turchia) e il raggiungimento di quattro obbiettivi: idea, rete, impresa e collaborazione.

Sono stati finanziati 180 progetti, perlopiù in Cina, si sono raggiunti i 550mila visitatori. Il programma ha ricevuto delle critiche, ma ha rafforzato il settore, ha creato nuove relazioni tra i vari soggetti e ha aperto nuovi mercati.

Uno dei progetti comunali più affermati è Creative Cities Amsterdam http://www.ccaa.nl/ basato sulla collaborazione tra i creativi di sette comuni e due province. Tutti si riconoscono nel brand di Amsterdam e fanno leva sulla sua buona immagine.

Inoltre tre città olandesi sono rientrate in shortlist per la candidatura a Capitale Europea della Cultura nel 2018: Eindhoven (ha buone possibilità di vincere), Maastricht e Leeuwarden.

La politica culturale internazionale dell’Olanda si propone di adeguare il livello artistico agli standard internazionali; rafforzare la posizione del settore nel mercato internazionale; creare connessioni tra cultura commercio ed economia.

Per quanto concerne l’ambasciata olandese in Italia, in cui Ernst è attivo in prima persona, anch’essa è coinvolta in vari progetti nel settore culturale e creativo in collaborazione con realtà italiane in sintonia. L’ambasciata ha a disposizione un budget che oscilla tra il 100mila e i 130mila euro, che investe nei progetti di collaborazione con le città italiane che hanno programmi triennali e puntano alla candidatura di capitali della cultura nel 2019. L’ambasciata cerca così di inserire olandesi nei programmi dei progetti italiani a seconda delle esigenze dei direttori artistici.

In più c’è il progetto delle regioni Olandiamo: ogni due anni si cerca una regione specifica in cui investire il budget a disposizione. Nel 2010 è toccato alla Puglia, ora è attivo il progetto in Toscana. Per ogni territorio si fa un’analisi di contesto per valutare qual è il territorio più idoneo e quale linea di investimento adottare.

Da non sottovalutare gli investimenti sulla mobilità ecosostenibile – bike design, sui progetti studenteschi – istruire i soggetti già da piccoli sull’importanza delle industrie creative.

L’Olanda collabora anche con il Festival Gender Bender organizzato dall’arcigay di Bologna, sottolineando maggiormente la sua politica a sostegno delle relazioni omosessuali.

Last but not least l’importante collaborazione che l’Olanda ha stretto con Ravello Lab, di cui Creactivitas è partnership.

Incontro molto interessante; come sempre i #mood del team di Creactvitas lasciano un segno e un arricchimento culturale a tutti. Vi aspettiamo al prossimo #mood con Carlo infante … Stay tuned for the #UrbanMood!

Il .pdf dell’incontro Salerno 16 aprile 2013

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Ivana Ziello