L’attività di Creactivitas non si ferma mai ed è sempre in movimento: il 1 dicembre si è tenuto nella facoltà di lingue e letterature straniere il workshop “il ruolo dell’istituzione teatrale nel processo di riqualificazione della città di Salerno”, che ha visto protagonista Antonio Marzullo, segretario artistico del Teatro Municipale Verdi di Salerno. A coordinare l’incontro sono stati Fabio Borghese, docente di Marketing e responsabile scientifico di Creactivitas, e la prof.ssa Isabella Innamorati, Docente di Storia del teatro e dello spettacolo al Davimus. L’incontro è servito ad analizzare il ruolo centrale che il teatro Verdi ha svolto in questi anni nel processo di pianificazione strategica a base culturale.
Il teatro di Salerno punta all’eccellenza e su questo non ci piove ma per puntare all’eccellenza c’è bisogno di attirare grandi nomi ed anche su questo non ci piove ma per tutto ciò è indispensabile un finanziamento sostanzioso. 158 mila euro ha ricevuto dal Ministero il “fiore all’occhiello” salernitano.

Ne ha fatti di passi da gigante il teatro Verdi. Tutto cominciò nel ‘91 per Marzullo che con la sua orchestra filarmonica cercava di promuovere la cultura musicale sul territorio salernitano, fino ad arrivare ad oggi. Ne è passato di tempo dalla prima del Falstaff con sale deserte, dalle “stramberie” di De Berardinis che non capiva nessuno: il teatro di Salerno col tempo e la voglia docile ha saputo far affezionare il suo pubblico, lo ha accompagnato per mano. 

Oggi, dopo tanti ostacoli, il teatro Verdi ha trovato la chiave di volta, finalmente può riscattarsi, grazie anche alla professionalità di Daniel Oren; ora finalmente il Teatro Verdi si fa servizio sociale, e le istituzioni scommettono su di esso e quindi sulla cultura! il Teatro Verdi ha evidenziato negli anni un nuovo piano strategico basato sulla creazione di un flusso di reti e sulla cooperazione internazionale. Il 18 dicembre in mondovisione l’orchestra di Salerno si esibirà al senato. Marzullo non evita durante il workshop di toccare le dolenti note sulla situazione finanziaria del teatro e di evidenziare la differenza abissale che si riscontra tra Nord e Sud nella promozione della cultura. ma le sfide non finiscono qui: le prossime sono quelle avvicinare i giovani al teatro e di inserire titoli che non hanno spesso visibilità su altri cartelloni : accanto alla conosciuta Traviata quest’anno compare anche un inusuale Robert le diable e Pescatori di perle. L’ingrediente fondamentale? L’amore per quello che si fa e la speranza di non fermarsi mai per diventare sempre più forti. Il Teatro Verdi aspira ora a diventare fondazione. Marzullo conclude il suo intervento con un in bocca al lupo agli studenti e un suggerimento: l’arma dei poveri sono lo studio e la costanza, non aver paura del confronto, delle nuove sfide e trovare sempre nuovi stimoli! Insomma questa grande macchina che è il Teatro Verdi ha un solo grande motore, un cuore pulsante. Quale? Il nuovo slogan del Teatro chiarisce ogni incertezza: “ci muove la passione”.

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Simona Fasano