L’incontro con la giovane artista milanese è stato molto emozionante per tutti; gli studenti dell’Università di Salerno sono entrati in contatto con una grande artista, ma soprattutto con una donna dal carattere forte e deciso, ma allo stesso tempo molto semplice e ‘leggero’. La zia Malika, come lei stessa si è voluta chiamare, ha risposto alle domande dei ragazzi con grande entusiasmo!

La prima domanda verteva sul suo rapporto con il cinema. Malika ha confessato di rimanere “incantata dalle emozioni che il cinema trasmette” con una particolare attrazione per il cinema muto che parla agli spettatori “evocando immagini attraverso la musica”. Parlando sempre di cinema, ha confessato di aver fatto anche una piccola parte all’interno del film Tutti i rumori del mare, 2012, diretto da Federico Brugia, suo marito, il quale era stato, in passato, già regista dei suoi videoclip. Ha fatto con lui alcuni progetti legati a cortometraggi, che l’hanno condotta a vincere anche alcuni premi come attrice.

Colpiti dalla bellezza e dalla naturalezza dei videoclip di Malika, ecco la domanda dei ragazzi: “per girare un videoclip, cosa serve? Cosa è importante?” La zia Malika, con la sua dolcezza risponde che per fare un bel videoclip ci vogliono buone idee, “è solo una giornata di riprese e poi … tutta post produzione!” Portando l’esempio del video di E se poi, ci confessa che è stato realizzato nei viaggi fatti dai lei lo scorso anno, con un budget molto ridotto. “Quel che serve è solo l’idea. Oggi serve il talento l’impegno e l’entusiasmo. Fondamentale è però un lavoro di ricerca. Il segreto sta nel saper combinare bene elementi che si amano.” E il gioco è fatto!

La nostra artista ama sfruttare i social network; tiene sempre tutti aggiornati sui suoi spostamenti, utilizzando soprattutto twitter. Ma ci tiene a precisare che bisogna usare i social nel modo giusto e a piccole dosi. “I mei ascoltatori sono intelligenti. Tutto dipende dal contenuto di quello che si vuole esprimere. Il social è un mezzo da sfruttare bene, ma non bisogna mai sostituire la vita vera con quella dei social.”

Parlando della sua vita personale, del suo essere diventata ragazza madre all’età di 20 anni, ha parlato delle difficoltà che ha avuto, ma soprattutto di come è riuscita a svoltare la realtà a suo favore. Ha lavorato sodo per realizzare il suo sogno: “..ce la si fa anche da soli..basta solo organizzarsi!”

Ritorna ancora il suo rapporto con il cinema, quando ci parla della sua vita. Il pensiero va ai film biografici; ogni volta che ha fatto lavori improbabili, come ad esempio lavorare in un nightclub pensando di dover intrattenere i clienti solo con le chiacchiere, non si è mai data per vinta, ma “Tutto fa biografia. Bisogna fare tutto, non si può aspettare. L’esperienza umana è fodamentale.” Ed ecco che i ragazzi hanno un’altra curiosità: “Faresti l’attrice in un film? e con chi vorresti lavorare?” Beh, zia Malika ci risponde che è una grande fan del cinema degli anni ’50, ma, attenendosi al contemporaneo, se potesse scegliere vorrebbe lavorare con Paul Thomas Anderson, regista, tra le altre produzioni, del famoso e apprezzato, da critica e pubblico, The Master, 2012.

Puntando per un attimo l’attenzione su Sanremo, un ragazzo sottolinea il famoso “lancio degli spartiti” da parte dell’orchestra, nell’edizione 2010, in segno di protesta per l’esclusione di Malika dalla competizione, e lei replica dicendo che “Ha avuto molto più valore quell’episodio, che la vittoria di qualunque premio”. L’emozione, che ha giocato in quel frangente su tutta l’orchestra, le ha regalato tanto, come lei oggi ha regalato tanto a noi. Tutto è crescita.

Circondata da fotografi, le viene chiesto se la Malika personaggio pubblico accetta i paparazzi, e lei  simpatica, ci ride su, e con molta emozione risponde: “Più che i paparazzi, ogni volta che incontro qualcuno che mi ferma e mi chiede una foto mi domando: ma non sarebbe preferibile fare una domanda, anche sciocca, che chiedere una foto ricordo?” Si, vanno bene entrambe, dice la zia Malika, ma una domanda, una curiosità, qualsiasi cosa…la preferirebbe! Quindi..ricordatelo!

E..”Per il teatro? Come si comporta la zia Malika nei riguardi del teatro?”; Malika risponde. “Adoro il teatro, è meraviglioso. La tournée che stiamo facendo ora viene fatta a teatro proprio per imparare a mescolare la modalità di narrazione teatrale con la musica”.

“Ma come nasce l’amore per il canto?”. Da piccola ha sempre cantato. Sognava il palco già da piccolina, costringendo i compagni di giochi a metter su degli spettacoli. “Il limite tra essere strano ed essere figo è molto sottile”, dice. Ci svela che una canzone, del disco Rimmel di Francesco De Gregori, l’ha emozionata particolarmente, e la emoziona sempre, ad ogni ascolto, in un modo indescrivibile “con la canzone Pezzi di vetro, quando mi regalarono Rimmel, capii cosa vuol dire essere preso a schiaffi da un disco”.

Alla domanda, che non poteva mancare, sui talent show, se siano fondamentali o meno per un giovane talentuoso che vuole intraprendere la carriera di cantante, Malika risponde che “Non si può pensare che la tv faccia l’artista. La tv serve, ma non basta. Il talent ha senso solo come talent. Può mettere le basi per fare carriera nel mondo musicale, ma non sempre è così. Non è un punto di arrivo, al massimo può essere un punto di partenza”.

Siamo agli sgoccioli dell’incontro, e poche sono ancora le domande concesse ai ragazzi. Qualcuno chiede il perché in Italia non siano molto apprezzati i cantanti o le band che, in un certo senso, ‘rinnegano’ l’italiano sfruttando l’inglese per la loro musica, e Malika risponde che “Quello che conta è il modo in cui fai suonare una sillaba, non la lingua.” Ma bisogna fare attenzione ad allontanarsi dalla lingua italiana, perché “l’italiano dà un senso di esotico all’estero. E’ molto più apprezzato dell’inglese!”. Poi aggiunge che bisogna “Pensare a cosa si vuole dire e lanciare il messaggio. Non si deve razionalizzare tanto, troppo. Bisogna fare. Suonare, suonare e suonare. Suonare anche per strada. Fare, non perdere mai tempo, senza chiedersi troppo a cosa porterà.”

Concludiamo la giornata chiedendo a Malika in che rapporti è con il nostro territorio, e lei risponde dolcemente: “Sono molto affezionata a questo territorio. Ho fatto molti concerti qui, quando studiavo al conservatorio. Il mare, i profumi. E’ tutto bellissimo. Qui…ho scoperto la libertà! Ritornerò appena possibile!”