Si riparte dalla cultura. Questo il messaggio di fiducia e speranza di coloro che sono intervenuti al forum del 2 maggio “Creatività e cultura: combinazione per la generazione di valore”.

In questo momento il nostro paese ha bisogno di riscoprire il valore culturale come dato di identità territoriale. La cultura fa coesione, integrazione sociale, entità sociale. Ecco che il puntare sulla creatività diventa la forza motrice dell’innovazione. Come un contagio senza fine, perchè la creatività è fondamentalmente uno sforzo collettivo, di confronto, di collaborazione, di raccordo tra persone che vengono da mondi diversi. La verità è che le idee si moltiplicano da altre idee. Essere creativi vuol dire produrre idee in continuazione e perseguirle con costanza . Ci vogliono venti idee innovative per averne una che possa avere qualche successo; bisogna essere generosi: così si arriva preparati ai grandi eventi.In questo senso l’Europa si sta già muovendo. E l’Italia? Lo abbiamo scoperto con i protagonisti. 

Creatività e conoscenza per il benessere sociale e il futuro del paese

Parola di Claudio Bocci, direttore sviluppo e relazioni istituzionali Federculture. Ci ha presentato il rapporto annuale Federculture 2010. Diversamente dagli altri anni,in cui si è cercato in maniera pressochè affannosa di evidenziare il valore economico della cultura, quasi fosse l’unico risultato da porre in evidenza, quest’anno ne ha riproposto il valore sociale. In particolare, in uno dei vari saggi a corredo del rapporto, è stata messa in evidenza un’esperienza veramente innovativa: il modello Abreu. Il nome deriva da Josè Antonio Abreu,famoso direttore d’orchestra venezuelano che ha promosso nel suo paese una rete di orchestre giovanili recuperando le risorse umane, ovvero bambini in tenera età, da situazioni disagiate. Salvando questi bambini da un destino di illegalità ha dimostrato che la cultura non soltanto serve al presente e rende più piacevole la vita di ciascuno di noi, ma lavora anche sul piano del reinserimento sociale e può essere sfruttata sul piano della legalità. Tutta questa gamma di sfumature ha ancora la necessità di essere esplorata, sviluppata e fatta comprendere ai decisori politici.

Valorizzazione e messa in rete dei Talenti

Quest’ultimo è il caso di RomaProvinciaCreativa e a raccontarcelo è stato Gianpaolo Manzella, direttore dipartimento innovazione e impresa della provincia di Roma. L’iniziativa, cominciata appena insediata la giunta Zingaretti, ha come obiettivo quello di creare un’identità legata alla creatività, di aiutare la classe creativa ad emergere e soprattutto a metterla in rete. La realtà in cui vive Roma pullula di idee, di giovani creativi con alto potenziale. Tuttavia la loro forza viene meno nel momento della gestione economica. Ecco che, oltre alla costituzione di un fondo per la creatività, i partecipanti al progetto sono stati affiancati da soggetti specializzati. Altro problema emergeva riguardo ai luoghi nei quali poter svolgere attività creative. Sono stati così costituiti dei centri per la creatività e per l’innovazione, per lo più in edifici scolastici. In questo modo il progetto vede protagoniste le scuole e soprattutto i quartieri, le vere cellule per la promozione della cultura della creatività. Con la costituzione dell’osservatorio della creatività infine, tutti hanno una voce e la possibilità di esprimersi. Si è capito che è un mondo che ha delle caratteristiche e delle specificità proprie che vanno ascoltate. Roma ha accettato questa sfida e il progetto sta procedendo con grandi successi, a dimostrazione che in questo settore di deve e si può spingere!

Un progetto al servizio della comunità culturale

A riconfermarlo è il vicepresidente della fondazione Fitzcarraldo e direttore dell’osservatorio culturale del Piemonte, Luca Dal Pozzolo. Il suo progetto nasce come esperimento che cerca nel mondo culturale la creatività e il coraggio di migliorare. Parliamo di FITZLAB un’idea nata dalla fondazione Fitzcarraldo che guarda al futuro e che vuole  ridare valore sociale alla cultura e all’arte. È uno spazio aperto alle idee, dove ci si incontra, ci si scambia saperi per trasformare le idee in progetti duraturi. È una casa per creativi e associazioni culturali, a disposizione della comunità , del quartiere e della città. Cosa molto interessante, FITZLAB è un progetto sostenibile! Infatti lo spazio è messo a disposizione da DE-GA Spa in comodato dietro pagamento delle sole spese di gestione; la progettazione architettonica è offerta da Studio Blu; gli impianti, gli arredi e le attrezzature sono acquistati con le donazioni; le installazioni e le opere d’arte che abbelliscono gli spazi sono donate o prestate da artisti; infine i costi di gestione sono coperti da ricavi generati dalle attività e dai servizi. “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”, così diceva Gandhi e così la pensano i 24 soci che hanno accettato questa sfida.

Unesco’s Creative Cities Network: Napoli Città della Letteratura

Altro progetto che parte dal basso è la candidatura della città di Napoli all’interno del circuito delle città creative dell’Unesco come città della letteratura. Diciamo dal basso perchè a curarne la progettualità sono stati due privati cittadini: il professore Fabio Borghese e Claudio Calveri, partner di Immaginativa. L’Unesco nel 2004 ha cominciato a elaborare un modello di collegamento strettamente funzionale tra la cultura e la valorizzazione del tessuto non solo sociale ma anche economico delle città, proponendo un modello di sviluppo. Nasce così la città creativa. E il suo ruolo è quello di valorizzare le persone. Grazie alle nuove tecnologie sono riusciti a stilare un progetto, a comunicarlo alla platea dei possibili utenti e sostenitori, raccogliendo oltre 15000 adesioni da tutta Italia. Ecco che il progetto ha preso una forza che è andata al di là di quello che è il semplice polo istituzionale, arrivato successivamente. Sembra che la fase conclusiva di questo processo stia per arrivare, infatti tutto il progetto è stato inserito nell’ambito  del forum delle culture 2013 così da poter prendere la sua forma definitiva e trovare sviluppo. La cosa fondamentale è quella di riuscire a impegnarsi nell’elaborare una progettualità che abbia delle basi solide. Il  modo per portarla avanti si trova.

La fine non è vicina!

Raffaella Estatico 

Si ringraziano per la collaborazione: Giovanni Mautone e Anna Barbato