Ivan Cotroneo, regista di La Kryptonite nella borsa ha condiviso la sua esperienza lavorativa e di formazione con gli studenti dell’Università di Salerno, nel corso di un dibattito incentrato sull’arte, la cultura e l’amore per il proprio lavoro.

Lo scorso 17 novembre all’ Università degli Studi di Salerno ha avuto luogo il primo incontro di DaviMedia : un ciclo di eventi e workshop che vede connesso il mondo delle arti, del cinema e della TV con il Davimus, il corso in Discipline delle Arti visive che ha promosso e organizzato questo nuovo progetto extracurriculare. DaviMedia coinvolge tutti gli studenti che amano quello che studiano e che si riconoscono in queste attività.

Il primo ospite è stato Ivan Cotroneo, traduttore, scrittore e soprattutto sceneggiatore di diversi programmi della rai come L’ottavo nano, Parla con me e la fortunata fiction televisiva Tutti pazzi per amore. Cotroneo però si è presentato all’Università in veste di regista esordiente. È da poco uscito nelle sale, infatti, il suo primo film, La kryptonite nella borsa (http://www.youtube.com/watch?v=Xx9biapHfvU) , che ha tratto da un suo omonimo romanzo pubblicato nel 2007 da Bompiani. Il film in concorso la scorsa edizione del Roma Film Festival, ha ottenuto un grande consenso di pubblico e buone recensioni dalla critica.

L’incontro, verteva principalmente su questo argomento, ma Cotroneo ha apportato un notevole contributo agli studenti, parlando di se e del proprio lavoro in senso più ampio e raccontando soprattutto la sua formazione. È sicuramente da ammirare il fatto che sia riuscito ad occuparsi di scrittura televisiva e letteraria e che sia riuscito a realizzare un opera prima al cinema notevole, con un buon cast che funziona, formato da alcuni tra gli interpreti migliori che abbiamo in Italia come Luca Zingaretti, Valeria Golino, Libero De Rienzo e Fabrizio Gifuni.

L’incontro non poteva poi non spostarsi sulle problematiche che riguardano la cultura nel nostro paese e sui tempi difficili che stiamo affrontando.

Ivan Cotroneo ha spronato i ragazzi a pensare sempre che ognuno può realizzare i propri sogni se realmente motivato, che nulla deve distogliere dalla meta: “ Ragazzi- dice- non dovete usare i tempi difficili che stiamo vivendo come una scusa per non fare quello che desiderate, non abbiate paura di osare. Dovete sempre provarci!”.

Ha poi evidenziato quello che secondo lui è il vero problema del nostro paese e cioè l’assenza di una politica della cultura, di qualcosa o qualcuno che diano la giusta importanza alla cultura e all’arte. Non poteva non mancare, dunque, un confronto con gli altri paesi europei che vivono di cultura e che sanno dare spazio e chiunque voglia fare dell’arte il proprio mestiere, come per esempio la Francia. “ Dobbiamo imporre la novità, dobbiamo imporre la nostra passione! Non dobbiamo fermarci, non dobbiamo smettere di pensare in grande. L’errore più grande che possiamo commettere è quello di autocensurarci perchè poco stimolati e incoraggiati a causa dei problemi che riguardano il nostro paese!”. Sono parole di forte incoraggiamento, che hanno emozionato e coinvolto gli studenti in sala. È importante che in Italia vi siano artisti e autori come Ivan Cotroneo che portano ottimismo e voglia di fare nelle Università italiane. Queste parole risultano anche più incoraggianti, perchè dette da uno scrittore partenopeo, che dunque viene da una realtà già difficile com’è quella di Napoli. Cotroneo ci ha raccontato la sua vita a Napoli, i ricordi degli anni Settanta, il modo in cui vedeva la città da bambino. Tutte cose che ricorrono nel suo romanzo prima e nel film che ne è stato tratto dopo. Il neo-regista ha raccontao della sua città e di quello che gli ha lasciato, tutte le suggestioni, la cultura e l’arte che da sempre hanno caratterizzato Napoli. Una città che ama, dice, e che porterà sempre nel cuore.

Come sceneggiatore, poi, Cotroneo ha dato degli ottimi consigli a tutti coloro che vogliono intraprendere questo mestiere: “Per fare lo sceneggiatore devi aver voglia di condividere il lavoro con gli altri e saper cogliere i consigli e i suggerimenti di chi lavora con te. Spesso non siamo i migliori giudici del nostro lavoro. Tutto quello che fai e soprattutto quello che sbagli serve per poter fare meglio dopo”.

Come primo appuntamento di DaviMedia si può parlare di un’esperienza più che positiva e soprattutto formativa, che attraverso un vivace dibattito, tra racconto, immagini e parole ha saputo intrattenere e coinvolgere il pubblico.