Vedete, il telegrafo a filo è un tipo molto, molto lungo di gatto. Voi tirate la coda a New York e la sua testa miagola a Los Angeles. Lo capite questo? E la radio opera esattamente allo stesso modo: voi mandate i segnali qui, e loro li ricevono la. L’unica differenza è che non c’è alcun gatto. ( Albert Einstein)

Di tutti i mezzi di comunicazione di cui ci serviamo oggi, la radio resta quello più robusto, nonostante rispetto alla televisione e al cinema sia quello più datato. La sua nascita ufficiale è infatti datata negli anni Venti del Novecento e diversi sono stati gli scienziati che tra la fine dell’ Ottocento e l’inizio del Novecento hanno effettuato esperimenti sulle onde elettromagnetiche e sulla possibilità di trasmettere messaggi nell’etere. Ben presto si è compreso che il nuovo mezzo di comunicazione, capace di inviare onde elettromagnetiche nell’atmosfera e trasmetterle attraverso un apparecchio  ad onde sonore, poteva rivelarsi utile per il passaggio di notizie e anche per l’intrattenimento domestico.

Nel corso degli anni la radio si è rafforzata e ampliata, tanto che è divenuta uno dei mezzi di intrattenimento preferiti dalla massa. Nell’era della tecnologia, questo antico mezzo di comunicazione è un’industria creativa diversificata e tematica. Ha diviso, infatti, i suoi contenuti per tematiche molto prima della televisione e si può anzi considerare una degna antenata del tubo catodico. La radio è un elemento di raccordo, di informazione, di aggregazione e di educational capace di attirare l’attenzione del pubblico molto più della Tv perchè permette di concentrare l’attenzione in modo particolare sulle parole, dal momento che non si può vedere quello che succede.

Volendo fare un discorso di percentuale, dall’ultimo rapporto sulla comunicazione del Censis è risultato che l’utenza complessiva della Tv rimane fissa al 97% della popolazione italiana, ma quella della radio è salita all’80%, molto più di Internet che arriva solo al 53%.

Ma perchè la radio non ha mai smesso di avere successo in tutti questi anni? Perchè la radio rispetto agli altri mezzi di informazione/ intrattenimento viene percepita come diffusa e anche affidabile. Mezzo di comunicazione di massa da un lato, ma anche dell’ “ ascolto” altamente individualizzato. Ognuno di noi vive e ascolta la radio come singolo, siamo solo noi e lei , mentre la ascoltiamo possiamo lavorare, studiare, camminare, guidare, correre e dedicarci ad altre attività. Allo stesso tempo però molti programmi radio ci permettono, pur nel nostro ascolto solitario, di aggregarci con gli altri ascoltatori attraverso un ascolto che diviene per questo condiviso.

Per quanto riguarda poi la differenza con i media legati alle immagini come la Tv, essi si dedicano prevalentemente alla narrazione e quindi il supporto delle immagini è necessario. Non è possibilie seguire un programma televisivo se non guardandolo. Inolte le immagini sono una distrazione dal sonoro e dai contenuti e quello che si vede è ben più importante, perchè oggi la Tv cerca di colpire soprattutto gli occhi. La radio con il suo “limite” di non poter fornire immagini unisce molto più della televisione.

Negli ultimi tempi la radio si è estesa anche al web e oggi è diventanto possibile accedervi anche attraverso internet. Il fenomeno delle Web- Radio, come vengono chiamate, è presente soprattutto negli Atenei ed oggi non ve n’è uno che non abbia la propria. La web- radio è diventata la nuova realtà per quanto riguarda il mezzo di comunicazione più antico del mondo, anche perchè i costi sono nettamente inferiori e ammontano ad un massimo di un milione di euro. Ciò permette agli studenti di fare pratica nel mondo della radio e iniziare così le prime esperienze lavorative in questo settore. Le community e i programmi costituiscono un servizio in più alle attività universitarie e soprattutto un servizio di informazione per quel che riguarda il mondo accademico e non.

Il fenomeno ha avuto una tale diffusione nella penisola che il 26 marzo del 2006 è nata RadUni, un associazione studentesca di Firenze che da tempo condivideva esperienze, opinioni e pensieri e che volle essere in Italia promotore della diffusione e del radicamento del modello delle “college radio” americane e anglosassoni. Mission di RadUni è mettere in risalto e diffondere la radiofonia universitaria in tutta Italia. Per questo nel 2007 l’associazione organizza un festival dedicato proprio alle radio universitarie ( FRU- Festival delle Radio Universitarie). Ogni anno il festival si sposta in una città italiana diversa, la prima università che lo ha ospitato è stata quella di Catania, a seguire ci sono state Padova, nel 2009 Salerno e poi Cosenza e l’ultimo che si è svolto dal 3 al 5 maggio, ha visto protagonista la città di Pisa e la sua webradio, Radioeco.

Una delle web radio che maggiormente si è distinta nel corso dal 2007, anno della sua fondazione, ad oggi è Unis@und, la web radio dell’Università degli Studi di Salerno. Inizialmente nata come lavoratorio è diventata nel tempo un’istituzione importante e una vera industria creativa, sempre piena di giovani studenti che vogliono entrare in contatto con il mondo della radiofonia e che tengono in piedi alcuni tra i programmi più seguiti, con format divertenti. Ma ad Unis@und non ci si occupa solo di intrattenimento, ogni giorni il Gr Unisa, informa gli studenti sulle notizie più importanti riguardanti l’Ateneo e non solo. Glli studi della web radio sono forniti di tutte le attrezzature necessarie e nel corso del tempo hanno ospitato personaggi celebri del mondo del cinema, della Tv e della Radio che hanno molto apprezzato non solo gli ambienti della web radio, ma anche il Campus di Salerno che vanta una somiglianza con molti college americani tanto da risultare un eccellenza del Sud Italia.

Sembra dunque, che il web sia il futuro della radio, ma una cosa è certa, questo mezzo di comunicazione ha una capacità di diffusione, aggregazione e informazione ed è anche più svincolato dalla censura, da non tramontare mai.