Massimo Vignelli, maestro del design mondiale, ha disegnato il nuovo brand della città. Un simbolo sul quale costruire le basi di un’identità competitiva.

© Comune di Salerno

La presentazione ufficiale è avvenuta Martedì 22/11/2011, al Teatro Verdi, al termine della Lectio Magistralis in cui Vignelli ha raccontato la sua lunga esperienza nel campo del design. Al momento dei saluti iniziali, il Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca ha focalizzato il discorso su un tema a noi, ormai, molto familiare: la trasformazione urbana.

Nel caso specifico, una trasformazione che per la città punta ad un disegno consapevole, allo sviluppo di una strategia che sia parte integrante dell’attività di governo. Questa manovra di brand management mira alla creazione di un’identità competitiva. Per meglio comprendere questo concetto dobbiamo far riferimento ad una vera e propria autorità in questo campo: Simon Anholt e la sua teoria dell’esagono. «La teoria base su cui si fonda l’identità competitiva è che quando i governi hanno un’idea buona, chiara, credibile e positiva di quello che il loro paese veramente è, di quello che rappresenta e di qual è la direzione in cui sta andando, e riescono a coordinare le azioni, gli investimenti, le politiche e le comunicazioni di tutti e sei i punti dell’esagono (turismo, brand, politiche, investimenti, cultura, persone), così da confermare e rinforzare questa idea, allora hanno buone chance di costruire e mantenere un’identità nazionale che è competitiva sia internamente che a livello internazionale.».[1]

È in questa visione/cornice che si inserisce l’opera del grande Vignelli e il suo progetto di promozione.

La sua filosofia è semplice e significativa: «Mi piace che il Design sia semanticamente corretto, semanticamente coerente, pragmaticamente comprensibile; mi piace che il Design sia visualmente forte, intellettualmente elegante e soprattutto che duri per sempre». La missione del designer risulta essere, così, una “lotta” continua contro la volgarità e l’obsolescenza.

La sua è stata una vita tesa tra Milano e New York alla ricerca di linee semplici, comprensibili e necessarie. Contrario alle indagini di mercato ‘a tutti i costi’, crede nell’educazione del cliente: «chiedendogli ciò che vuole non saprà mai di cosa ha bisogno». Perché l’obiettivo di un grande designer non è accontentare il cliente, ma creare il suo futuro, stare sempre un passo avanti, per inventare ed innovare. Così si educa il cliente al cambiamento. Così il brand si rafforza e si sedimenta. Questo l’obiettivo di Salerno: creare una brand identity  chiara e diretta, capace di fortificare la reputazione della città, portandola col tempo ai più elevati standard internazionali. Così il marchio di Vignelli non fa altro che aggiungere valore, promuovendo la Salerno City .City, perché Salerno vuole respirare l’innovazione, l’eccellenza: “vuole diventare New York”.

E appunto nel suo studio di New York, Vignelli  ha individuato col Sindaco De Luca i punti chiave da cui partire: cielo, mare, orizzonte, sole, tramonto, delfino, ippocampo. Ne viene fuori una città “brillante”, aperta all’orizzonte del futuro, che crede nelle sue risorse naturali, culturali e umane.

Che sia questa la scintilla di un circolo virtuoso fatto sempre di nuove storie e più innovazione, che riflesse dai media ispiri più orgoglio e spirito di appartenenza così da stimolare nuovi progetti e nuove possibilità. Basta solo avere immaginazione, cura, saggezza e pazienza.[2] Il futuro verrà da sé.

Raffaella Estatico


[1] Simon Anholt, L’identità competitiva, Il branding di nazioni, città, regioni, Egea, Milano, 2007, pag. 38, 39.

[2] Ivi, pag. 101, 102.