CREACTIVITAS, a un anno dalla sua nascita, si appresta ad intraprendere nuovi progetti ed attività.

Il coordinatore scientifico Fabio Borghese, intervistato ai microfoni di Unis@und, presenta il progetto.

– Di cosa si occupa il laboratorio?

Il laboratorio si occupa di esplorare fondamentalmente quelle che sono le dimensioni delle industrie creative e culturali che oggi sono considerate tra le maggiori generatrici di innovazione e di valore all’interno del contesto europeo. Quindi il laboratorio studierà e produrrà tutta una serie di attività inerenti alla realtà delle industrie culturali e creative che, come è noto, utilizzano come principale fattore proprio del processo produttivo la conoscenza e la creatività. L’elaborazione creativa della conoscenza per produrre innovazione.

– Binomio cultura e XXI sec. Quanto secondo lei si può incidere nei cambiamenti della nostra società grazie alla cultura?

Assolutamente in modo consistente. La cultura è un fattore preponderante per lo sviluppo. Cultura intesa appunto come saperi, come conoscenza, come elemento anche di comprens

ione di quelle che sono le dinamiche oggi in atto nella nostra società che ha subito un cambiamento così rapido. D’altro canto è la stessa comunità europea che ha posto al centro della strategia 2020 la creatività e la cultura come elementi essenziali per lo sviluppo costruttivo di tutta la comunità europea.

– “Creatività e cultura: combinazione per la generazione di valore”. È una combinazione necessaria per evitare di essere schiacciati dall’anonimato o, se vuole, dal lento incedere della vita quotidiana? Secondo lei?

Si tratta sicuramente di un approccio, di una visione che pone nella creatività come metodo un processo in grado di elaborare quelle che sono le piattaforme culturali disponibili all’interno del nostro sistema proprio per produrre oggetti e attività innovative che siano in grado di intercettare quelli che sono i nuovi bisogni che la nostra società esprime. E questo è il focus del nostro forum. Cioè che la creatività e la cultura producono valore, producono crescita economica, crescita sociale e sono assolutamente indispensabili all’interno di una società che vuole crescere.

– Cultura nella qualità e qualità di cultura. Quando secondo lei la qualità può fare quantità e viceversa nell’ambito della cultura? È vero che una maggiore quantità porti una maggiore qualità della cultura? Secondo lei?

La risposta non è così semplice. In realtà sono vere entrambe le cose. È chiaro che la qualità consente di incidere maggiormente in dei processi e

quindi di creare, di avere una ricaduta più incisiva e duratura. La quantità è altrettanto importante e lo vediamo con questi fenomeni che oggi sono soprattutto presenti nella grande crescita di festival culturali nel nostro paese che, attraverso una formula così detta di edutainment , di divulgazione culturale, sono riusciti ad avvicinare migliaia di persone a temi importanti come la filosofia, l’economia, la scienza che potrebbero sembrare in prima battuta restringenti ma in realtà hanno creato un effetto molto importante perché hanno avvicinato molte persone a questi temi, creando sicuramente interesse e facendo si che parecchie di queste persone rimanessero poi sintonizzate su queste tematiche per approfondire e arricchire il proprio bagaglio culturale. Quindi direi che sono vere entrambe le cose. Abbiamo bisogno di tutte e due le cose.

Intervista di Paolo Rocca
A cura di Raffaella Estatico