Dal 7 febbraio al 6 maggio 2012 al Palazzo delle Esposizioni di Roma è in mostra  Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980

Una cosa che mi ha sempre affascinato dello studio della psicoanalisi è la tecnica delle associazioni libere. Una tecnica verbale per cui si chiede al pazienze di nominare la prima cosa che gli viene in mente. Mi diverte farlo, perché mi porta a scoprire sempre qualcosa di nuovo (a volte inaspettato) del mio interlocutore. E allora, lasciandomi andare anche io a questo sistema, navigando sul sito http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-014 dico: finalmente!

Mi ritengo soddisfatta perché il supporto in rete è davvero interessante, ricco di contenuti anche video. Visualizzando quello di Matteo Lafranconi, responsabile delle attività scientifiche e culturali del Palazzo delle Esposizioni,  che racconta le sezioni della mostra (http://www.palazzoesposizioni.it/media/le-sezioni-della-mostra-il-guggenheim-lavanguardia.html) cresce in me la voglia di andarci di persona perché mi rendo conto di cosa potrei perdere. Sono un’appassionata e, forse per questo, un po’ di parte. Ma, come si può sentire nel video, nulla di questa mostra è lasciato al caso. I curatori hanno puntano a due aspetti fondamentali: la spettacolarità e la chiarezza didattica. Ecco perché la mostra è divisa in sezioni (http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/sezioni-della-mostra), ciascuna per una “corrente” artistica. Ecco perché ci si preoccupa di organizzare mini eventi come Spot! Lettura guidata di un’opera (http://www.palazzoesposizioni.it/events/Rassegna.aspx?idr=80).

Il tema della mostra dopotutto è un tema delicato. In una società di consumo di massa come la nostra, infatti, il pubblico del museo di arte contemporanea è ancora da considerarsi un pubblico d’élite, data la non immediata comprensione delle opere. Questa mostra cerca così di invertire la corrente, ricordando soprattutto chi in questo “tipo” di arte ci ha sempre creduto e investito: la fondazione Guggheneim.